mercoledì 2 settembre 2009

9) Spirali nere.


Mani, rughe, crosta di pelle
impastata di sale bruciata dal sole. Gesti,
memoria di secoli andati, armatura, preghiera antica.
Direzione e tempo, cavalli e spirali fluttuanti, stelle e comete,
Occhi azzurri, scrutano dove il cielo finisce. Sguardo sicuro.
Paura eterna compagna.

Notte, un'altra avventura.
Meta, lontana da raggiungere. Nettuno,
solitario domatore dell'infinito, folle,
piccolo uomo.
che sfida ogni notte il gigante
di acqua salata.

Niente è segreto
del suo migliore amico di cui ha sempre timore.
Principe, re, cavaliere solitario combatti
tempeste. Qual'è
il tuo unico punto di fuga tra gli infiniti punti
di quella inavvicinabile linea nera?

Mani, braccia, corde, bagnate e tese,
bisonti di acqua salata infuriati, occhi rossi. Poi
una stella, tra le spirali nere in cielo, ti trova,
ti segue.
Stanotte la tua donna è fuori dall'incubo.
Nobile cavaliere solitario, di onde impazzite, lei,
tremando da sempre, attende il tuo ritorno all'alba.

Argenteo riflesso si allunga,
svanendo nel nulla.
Nuovo rosso nasce,
rotolando sull'interminabile
linea bianca.
M.S.
© copyright2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi ha ricordato ,lo sguardo spaventato di mia madre,quando d'inverno,la pioggia batteva sui vetri e i tg ci annunciavano nuove sciagure,un'altra nave in mare,tanti dispersi.Il suo e il mio pensiero andava a mio fratello,da tanto, troppo tempo imbarcato,fuori di cas!
Ler dita scorrono sulla tastiera del telefono fino a quando dall'altro capo,l'armatore ci assicura che stanno bene,che è tutto a posto!
Tornerà a casa tra un mese!
Ancora un mese,con gli,verso la porta e le orecchie versp il telefono!