domenica 13 settembre 2009

19) Capo Colonna

















Costoni d'argilla, antica. Anonime villette, si scioglievano nel mare cristallino e salato. Sole cocente, pasta salata di sardella, pizza alla diavola, peperoncino e vino rosso. Una silenziosa sagoma umana controllava da lontano.

Di notte il silenzio era rotto dal fragore delle onde sul costone. Sfrecciava, nel campo di grano, un'auto rossa. Due giovani amici, felici. Le piante alte, bruciate dal sole delimitavano la stretta strada. Velocità. Al loro passaggio, proiettata dai fari, una lunga pennellata di luce copriva la debole e incerta luce della luna. Le piante sembravano affacciarsi, urlare, guardare, toccare. Le foglie mani, i fiori volti, si formavano per poi dissolversi, nel buio, in niente. Sterminato capo di grano di notte, vivo, silenzioso campo di grano dalla luce tagliato. La musica, forte, ritmata, copriva il fruscio, le risate, il silenzio. Uno slargo imprevisto.
Improvviso precipizio sul mare. Capo Colonna. Luogo antico, vissuto da miti e leggende.
Spensero i fari, e la radio. Il silenzio prepotentemente prende forma. Piccoli passi, sul bordo dei pensieri galleggianti. Occhi persi nella notte.Sul nero, lunga ombra nera.
Colonna antica, al centro di quel centro nero. I passi lenti misuravano il silenzio. Si fermarono sul bordo.
Gli occhi si sforzavano di trovare l'orizzonte. Cielo nero, mare nero. Ombra nera. La luna bianca, un foro nel buio verso l'infinito.
Improvviso nitrito di cavallo infuriato, galoppa, sbuffando, verso di loro.
Una donna di antiche fattezze. Capelli lunghi, neri e svolazzanti al vento, viso luminoso e chiaro. Bocca rossa, carnosa e bella. Corazza di metallo lucente come l'oro. Una mezza luna d'oro e d'argento brillava dai sui neri cappelli. Una mano le briglie, l'altra una spada. Tra sbuffi e frenetico sclapitare il cavallo avanzò.
La luna. La colonna, il cavallo, la donna. Parlò.
-Finalmente vi trovo. Voi due siete i miei pensieri di quando fui giovane e bella. Ero convinta di poter far tutto e tutto facevo. Poi rimasi sola a guardare il mare, ferma di notte e agitata di giorno. Dopo aver viaggiato per l'eternità eccomi a voi. Vi ho ritrovato finalmente dentro l'ombra di una colonna, miei cari e dolci pensieri.-
Femmina dalla metallica corazza, tempesta violenta, arrivava lontano dal tempo e dal mondo.
La donna, il cavallo, la colonna, la luna. Il campo di grano.
Pensieri vaganti, informi spazi senza confine, parole antiche e segni indistinti. Silenzi assordanti che nascondevano urli di lupi affamati di verità nascoste. Mani bianche, vellutate e lunghe, stringevano la spada che squarciava vivi i cuori. Arrivavano versi, lontani, da dentro. Mentre la luce della luna rischiarava debolmente il bianco marmoreo della colonna.

M.S.
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