mercoledì 2 settembre 2009

7) Madre



Sabbia rossa, sconfinato deserto, anima,
scheggia di vetro nel vento, viva e calpestata.
Madre di tutte le madre, granello azzurro, vaghi
nell'infinito, in una clessidra scivoli via. Fuoco, il tuo cuore,
Efesto forgia spade, gioielli, reti e tranelli, per te son feste.
Affondano nel tempo le radici dell'ulivo che apre le sue ali al vento.

Piume per chiome, fresche le tue acque, dolci
erano i tuoi frutti, poi demoni, divoratori di sabbia,
il nulla. Il tuo mostro. Il tuo seno, morbido tendone
arancione, il bimbo dorme e dall'etere invisibile la più violenta
delle ninna nanna. Finta, umida selva, tre scimmie ed un leone
piangono, occhi lucenti del caimano in agonia.

Vola il gabbiano, tra ciò che risulta vano e sporco.
Profumo di limone.
Piccolo, granello nell'universo, gira, la tua luce
è stanca. Azzurra, da lontano, scura in te.
Tu hai la luna ed io la fortuna.
Geometrica danza, nell'infinito, è il sogno.

Abbraccio lontano, le Verità, scritte,
dai tempi dei tempi, in tutte le lingue, bruciano
oltre le porte dell'inferno, cantava il poeta.
Una lacrima solca il volto del guardiano della memoria.
Principi, mercenari, armature svuotate, affamati
feudi e castelli, bruciano nel campo di viole.

Oro, argento, ocra, bruni, gialli, rossi e tutti i colori
inghiottiti dal nero, il fumo ti avvolge. La spada,
del preferito figlio, conficcata nel tuo cuore di madre.
Violenta tempesta, azzurra camicia trasparente e leggera,
stracciata, resiste ancora.
Amore di madre, tutto perdona.

M.S.
© copyright2009

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