mercoledì 16 settembre 2009

26) Toglietemi gli specchi


Toglietemi gli specchi che moltiplicano il dolore e tornerò ad essere me stesso.
La luce cruda dell'alba mi sveglierà, vedrò forse più chiaro.
Lei. il volto illuminato dalla luce della luna, bianche tende di seta. Occhi socchiusi, stanchi, piacere di una notte.
In silenzio i suoi occhi viaggiavano su quel volto rilassato e sazio.
Abbassò lo suardo, sorpresa e sottomessa da quella rivelazione, girandosi disse:
-ma noi siamo nel presente, o voi siete sempre stato? -
Un leggero scatto delle pupille. Cercò con gli occhi le sigarette sul comodino. Trovò il pacchetto, lentamente ne estrasse una, l'accese. In silenzio, inseguendo con lo sguardo la prima nuvola di fumo, aggiunse:
-non possiamo saperlo e, forse, ne voi ne io potremmo mai sapere-
-Voi dite? Ma forse voi sapete.-
-Non so dove siete, mi sforzo di immaginarlo, ma è impresa ardua. Potevate essere ovunque e in nessun posto, nel passato più antico, oppure non siete ancora nato.-
Allargò le braccia il suo corpo era chiaro, il suo seno piccolo e aprendo la bocca ancora rossa di piacere esclamò: -ho voglia di caffè! -. Si stava per alzare, e lui delicatamente, con decisione, la prese per un braccio: -voi dove siete stata finora?-
-non è importante il dove, ma il perchè-  Seduta, nuda, sul bordo del letto, volgendogli le spalle, di fronte ad uno specchio dal quale lui seguiva le dolci linee disegnate dalle sue lunghe e affusolate mani mentre parlava, aggiunse:
-Ero in balia di una tempesta, tra morti annegati ed anime salvate, io stessa ero morta annegata e voi mi salvaste porgendomi la mano. La luce della luna nell'oscurità delle tenebre rischiarò l'indefinito vostro profilo, uno specchio per me. Il mio cuore ritornò a battere e il mio respiro ad ansimare. Ero una morta annegata, sono un'anima salvata e sarò tra i vostri ricordi, forse, quando voi stesso non siate più che un ricordo.-

M.S.
© copyright2009

Nessun commento: