giovedì 24 settembre 2009

Anima muta


























Castelli di niente alzati al vento. Strutture
assenti, vuoti. Sei solo, povero costruttore,
Narciso, mostri a tutti le tue anime smarrite,
svuotate di ogni forma e luce, Perché?

Gli antichi creavano complessità, forma,
dalla semplicità. E tu, dove vai? Inchinati
umile! Muse nel buio. Echi, in te, lontani.
La stella brillante è nel centro dell'anima.

Nel gelido silenzio, immobile, nella notte
mia, osservo da lontano senza più parlare.
Da una bolla, nell'infinito, io sono nullità.
Parole inutili, che altri chiamano poesie.

Fango. Melmoso, mieloso, appiccicoso,
Pie, vergini bianche, spalmate di grigio.
Lacrime tagliano maschere di ambiguità.
Abile poeta! o solo povero. La Pietra è
ormai offesa.

E fu solo linguaggio. Un tocco inutile
di colore ad un'informe e labile parete.
Ma dov'è quell'infinito in cui naufragare?
Dov'è finito se non nell'anima mia, muta?

M.S.
© copyright2009



ALMA MUDA...




Castillos de la anda alzados al viento, Estructuras ausentes, vacias.
Estas solo, pobre constructor. Narciso, muestra a todos tu alma
estropeada, vacíate de toda forma y luz. Porque?
Los antiguos creaban complejidad, una forma de la simpleza,

Y tu donde vas? Humilde rabioso! Musa de la obscuridad, Asi, contigo, lejano.

La estrella brillante en el centro del alma.
En el frio silencio, inmovil en mi noche, observo desde lejos sin hablar.
desde una burbuja, en el infinito, y soy una nulidad.
Palabras inútiles, aquello que otros llaman poesia.

Fango, barroso, pegajoso, meloso,
Pie, virgen blanca sacudete el gris
las lagrimas tallan mascaras de ambiguedad,
poeta habil! o solo pobre, la piedra se ha ofendido

Y era solo lenguaje, una patina inutil
de colores y un informe sobre paredes fragiles
Pero donde esta ese infinito en el cual naufragar?
Donde se ha terminado si no es en mi alma, muda?

M.S.

traduccion, Andres Alarcon
© copyright2009

4 commenti:

Anonimo ha detto...

da Annalisa Velotto
su FAcebook

Mario ti sei confrontato anche tu con l'ossessione dei poeti: la pagina bianca.
Molto bella L'immagine finale dell'assenza di parola, l'annegare nell'anima di ciò che non può essere più detto, l'ineffabile e del poeta come mestierante inadeguato...
Sono veramente colpita dalla tua capacità di rielaborare e dare nuova vita ai topoi della poesia di fine 800 e di tutto il 900.
E' la mia preferita, Mario, anche da un punto di vista formale.

Anonimo ha detto...

da Adriana Pedicini
su Facebook

la condizione esistenziale, se percepita, ci rivela umili esseri, di breve durata, tronfi solo della nostra illusione fallace di superare i nostri limiti. Il rimedio sembrerebbe fermare il tempo sulla pagina bianca della nostra vita con segni degni di memoria o solamente sulle pagine di un quaderno con inchiostro misto di lacrime e sangue.
Ma tutto è illusorio: l'unica dolcezza naufragare nel mare dell'infinito leopardianamente. Chissà che un barlume di Luce non ci soccorra e ci spieghi senza parole il nostro destino!!!

Mario Scippa ha detto...

da Ornella Pennacchioni
su Facebook

il centro dell'anima. Alcuni non sanno che esiste nei termini dell'ispirazione. Altri sanno stanare, sentire.E' una forza centripeta che schizza immagini se ne hai, spesso insensate,quelle del tempo perso raccattate e messe a lucido in vetrine opinabili, a volte invece sono trame infinite che arrivano ovunque per ammalare per guarire chi ne fruisce a mezzo della parola, il più grande promoter dell'anima, dell'amore, del dolore, se tace è oblio, ma il poeta di oblio parlarà...

Mario Scippa ha detto...

Ricevo da Maria Savasta su Facebook e con piacere pubblico

nessuna parola è inutile se è POESIA...!
sincero riconoscimento della nostra nullità o piccolezza nell'universo... e il regno dell'infinito è nella cella segreta della nostra anima muta...
verbi di poesia mesta e lacrime "tagliano maschere di ambiguità"...
complimenti Poeta! per i tuoi versi è valida la regola degli asceti e dei mistici: "Lectio, meditatio, contemplatio..."

Ciao e grazie.
Ti abbraccio