giovedì 17 settembre 2009

29) Vento caldo




















Si alzò forte, caldo e delicato, un soffio,
sfiorò una superficie preziosa e vellutata,
ora con solchi scolpiti dal tempo e infinite
e assetate bocche. Incontro di forme, aderenze.

Vento caldo del deserto, con sé polvere
d'oro, attraversò sogni, passioni, desideri
e ricordi. Specchio di ghiaccio e fuochi
Umida la sua aria, arido il suo cuore.

Brivido, di passione o di paura? Bambino! il sogno
ha inizio dove non arriva la parola. Il magma
ghiacciato, dove la sua canzone d'amore cantò,
era un raggio riflesso di infiniti universi, la brezza.

Uno scatto, potente gesto felino, l'incontro
di calde apparenze. Forma perfetta, contiguità,
spazio infinito. Splendore della passione,
musica e movimento. La prima carezza.

E Apollo, Dio della poesia, di Dafne
solo una foglia toccò.

M.S.
© copyright2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

da facebook
Marianna Micheluzzi ha commentato la tua nota "Vento caldo":

Allora qui siamo dinanzi ad un tentativo di descrizione solo appena abbozzato e necessariamente.Quasi uno stato d'animo per meglio poi raccontare.Subito però irrompe la concretezza della storia ,dove l'utilizzo dei possessivi (sua canzone d'amore)evidenzia un grande coinvolgimento emotivo.
E' un evento che appartiene al passato ma che resta valido nel presente, in ogni presente.
Perché è l'immortalità dell'arte poetica che supera ogni tempo e giunge a noi.
Grazie.