lunedì 5 ottobre 2009

Tempo venduto




















Interminabile la coda, affamati di niente.
Numeri le date. Son sovrapposti i rumori,
confusi compratori delle cose dimenticate.
I cristalli infranti sono schegge dei cuori.

Silenziose le scoperte, rumorosi i passaggi.
Insensate pietre si incastrano, improbabili.
Galleggiano sulla nebbia ortogonali ordini.
Luce e colori offuscati dal buio inghiottiti.

Nero, bianco. Viaggiano velocissimi ricordi,
neurone nella mente. Senza lancette, misura
un orologio, l'infinito. Piccoli, delicati occhi
chiusi. Gli antichi, giochi che furono, sogna.
Stanchi o dolenti, felici, soli, luce aspettano
calore del liscio palmo della calda mano tesa.
Scrive la luce e le labili armornie si formano
per poi dissolversi. Informi, strutture assenti.

Ricordo di un castello diroccato. Tonfo remoto
un veliero disabitato. Nel libro odore di muffa,
dimenticato. Anima cieca, tu, amante! davanti
al baule cerchi, ventiquattro chiavi perse. Oblio,
tempo venduto.

M.S.
© copyright2009

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