martedì 6 ottobre 2009

Carezza stanca




















Linea sottile, tra il noto e l'ignoto, è il mondo
dove la materia è lontana e le anime si toccano.
Universo riflesso, spazio e sogno immaginato.
E' tutt'uno? simile, anzi uguale. Ma no, diverso!

Universo di un altro tempo, sconosciuto. Urli
desideri, sogni, silenzi, incontri di luce. Il buio,
sguardi, contatti. La memoria dell'acqua parlò:
era un ombra, vagamente conosciuta nell'ignoto.

Piccola, fugace, apparizione nella mente. Potente
faro, squarciò la nebbia di notte. Le terre smarrite.
In quale universo eri? Verso quale universo vai?
I tuoi lucidi occhi, sono dentro di me. Li conosco!

Stella spenta, quanti milioni di anni fa sei partita
per arrivare a me? brilli nel buio interminabile
del tuo infinito essere. Il tuo fuoco è spento già,
Luce! e i tuoi desideri sono ancora da realizzare.

Ombra, sei una carezza stanca di te. Vai solitaria,
valichi il confine tra il noto e l'ignoto. Tu, anima
smarrita negli infiniti universi tuoi. Piano, debole
ritorna la luce nel profondo mio buio. Son carezze.

Confuso il riflesso da di me l'immagine tua. E tu,
l'infinito tuo sorriso, il mio smarrimento, sei gioia.
Luce di stella, lontana nel tempo, brilli sognando
la tua rinascita, illuminando d'oro l'oceano mare.

M.S.
© copyright2009

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