sabato 10 ottobre 2009

Di nuovo giorno












Un drago, due ali e un battito, squame d'oro.
Vola intorno alla cattedrale. Si! vola sulle torri
tra trecento archi allungati. Poi sputa il rosso,
il suo vermiglio, ed è incendio. Di donne gli urli.

Brucia il trasparente castello, consumato era
dall'acqua del mare. Nel buio la luce. Bionda.
chioma,un dolce profumo di agrume acerbo
invade i suoi polmoni. Impossibile il giardino.

Esploratore di mondi ignoti, tu che cosa cerchi?
Oggetti? Quelli dimenticati negli angoli nascosti
delle torri cadute nel mare da secoli? Guarda!
riemergono a galla. Si! Son dalle alghe avvolti.

Guglia bianca, inutile forma ma di bellezza antica
che della materia si fece forza. Crolla , tra le voci
e tra mille sguardi, persa. Fiore notturno, bianchi
profumi sognati. Nel cielo, si alza tua, la musica.

Da un elmo di bronzo, occhi di guerriero guardano,
spiano. Visto? E' deforme, come la vita in un sogno,
nel pensiero e nella memoria di quello che fu.
Le parole nel sogno perdono tutti gli accenti. E tu?

T'incanti. Uno strillo profondo ti penetra. E' fremito,
e le palpebre faticano ad alzarsi. La luce, un'affilata
punta, squarcia il buio, è violenta. Grigio, si colora
dentro. Lentamente coscienza. E' di nuovo giorno.

M.S.
© copyright2009

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