giovedì 22 ottobre 2009

Oltre la linea.














Pietre sul Mare .Napoli 1993                      foto di  Mario Scippa © copyright


Oltre la linea
Era già vecchio e guarda il vecchio che sarà. Fluttuanti onde
estranee si ripetono fra altre onde estranee, poi si infrangono
su lucidi superfici. Mille riflessi di luce e dietro c'è il vuoto.
Si aprono scenari di molte vite, vissute o solamente sognate.

Il suo corpo è solido, compatto, forte, tutto scavalcò. Lasciò
il segno dei suoi artigli sulle pietre tra le onde del mare. E' lei!
L'amavi e la tua bocca assapora il sale. Scruti, le ali spiegate,
dall'alto ascolti. Il vento di mare porta con sé il suo profumo.

Là sei nata! dove c'è sempre sole. Sola canti la tua canzone. Te,
cuore vecchio, silenzioso, sei immerso nel centro. Sì! Nel centro
della tua mente dove dalla schiuma bianca nacque la tua Venere.
Mare si infrange. Gocce riflettono l'immagine. La sua è lontano.

Persa, muta. E' una foglia tra le pagine del diario dei tuoi sogni.
Pelle e nervi, tesi. Oltre l'orizzonte il tuo pensiero copre il mare.
Sei sordo e ascolti gli scontri di acqua e di roccia. Gemiti, gatte
in calore, assetate e sole. Urli. Amplessi puri, ma mai commessi.

Scottante solitudine di un volto consumato dalla vita e dal sale.
Intento ad ascoltare la voce del mare, il suo segreto è il silenzio.
Rivelatore di verità antiche. Geometrie, perfette, si compongono
per poi dissolversi nell'aria e nella mente. E' profumo del niente.

Il vecchio, seduto, guarda il mondo. Là, oltre la linea, il suo sogno
di bambino. Una goccia nell'occhio. Il mondo, deforme, lo guarda.
Un raggio di sole. Sette colori nell'immenso azzurro. Il mare canta
la canzone del suo amore lontano. Onda estranea arriva, e va...

M.S.
© copyright2009

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